da admin | Giu 30, 2020 | Estate Ragazzi, Servizio Civile, Vita al Ciaggì
Era marzo quando Conte annunciava il lock down, quando ci prometteva che i nostri sforzi sarebbero stati ripagati, il famoso “Stiamo lontani oggi per riabbracciarci più forti domani”, è una delle frasi più rappresentative di questo storico periodo. Oggi, che finalmente possiamo riabbracciarci, cosa ci porteremo dietro, cosa questo rallentare ci ha regalato, di cosa, invece, ci ha fatto sentire l’insopportabile mancanza? A distanza di anni ricorderemo i canti dai balconi con i vicini, che durante le giornate interminabili diventavano gli unici interlocutori, giornate infinite scandite da bollettini sanitari, conferenze del Premier e dirette sui social. Porteremo con noi la consapevolezza del rallentare, del dare peso alle piccole ma mai banali cose, agli affetti, soprattutto quelli più fragili, come i nonni, categoria più a rischio ma fondamentale per noi, custodi dei valori cardine della nostra vita e insegnanti preziosi. Porteremo con noi l’importanza del contatto umano, dell’interazione, dell’affetto racchiuso in un gesto. Abbiamo imparato quanto la tecnologia possa essere d’aiuto, ma mai abbastanza, un mezzo al nostro servizio che non ripagherà un sorriso, uno sguardo complice, una lezione in aula. Abbiamo sentito la mancanza di affetti lontani, non più così scontati, divisi tra la paura del contagio e la voglia di vedersi, abbiamo dovuto prendere decisioni dolorose ma che ci avrebbero permesso di proteggere gli altri. Siamo usciti cambiati da questo periodo, più umani, in una società che di umano non ha quasi niente, più attenti agli altri, alle loro esigenze, consapevoli che il Bello della Vita è racchiuso nei piccoli gesti, in un saluto, in un caffè al bar, in un abbraccio; la nostra vita ha rallentato il...
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