da admin | Ott 9, 2021 | GreenCamp
Partire è un verbo carico di curiosità, aspettative, per qualcuno anche di speranza. Per noi, il metterci in viaggio con il programma Charity@HOME promosso dal CESI ha significato assecondare l’urgenza impellente di farci attraversare e contaminare dall’incontro significativo con altre storie di vita, di prendere consapevolezza dei nostri limiti e spronarci a superarli, di rinnovarci negli sguardi, nelle prospettive e nelle radici di senso che sostengono il nostro agire nella vita e nella nostra professione. Sono le 15.30 di una domenica di agosto molto afosa e per niente ventilata quando atterriamo all’aeroporto di Lamezia Terme. Con i vestiti appiccicati alla pelle raggiungiamo Giuliana, responsabile della Cooperativa Il Segno di Fuscaldo (CS), presso cui avremmo svolto la nostra esperienza di volontariato per le tre settimane successive. L’eccitazione e la contentezza nei nostri occhi lasciano presto spazio a una sensazione di amarezza alla vista e ai racconti di un territorio troppo poco valorizzato e segnato dall’indifferenza di quanti avrebbero il dovere di tutelarlo. I fuochi e le nuvole di fumo ci accompagnano per tutti i 71 km della statale che percorriamo per raggiungere una ex scuola elementare adibita a centro di aggregazione giovanile, dove avremmo soggiornato. Iniziamo ad accorgerci di quante cose diamo per scontato nella nostra vita e a cui non diamo il valore che meriterebbero: la carenza di acqua in alcune fasce orarie, il mancato ritiro dei rifiuti indifferenziati, l’assenza di una connessione internet stabile… Alle problematiche materiali si sommano dinamiche sottili che celano rapporti di potere ed interessi privati dove il business dei Canadair è, per noi, il solo fenomeno evidente. Eppure, c’è anche chi, in un territorio così...
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