L’esperienza in Calabria dei ragazzi di terza e quarta superiore

Sole, mare, divertimento: sono queste le prime tre parole che ci vengono in mente quando pensiamo ad una vacanza tra amici. Ma l’esperienza appena conclusa in Calabria non è stata per noi solo questo.

È stata soprattutto un’opportunità per aprire gli occhi e capire un po’ di più la differenza di mentalità tra Nord e Sud della stessa Italia in cui abitiamo.

Durante questi 10 giorni a Fuscaldo in provincia di Cosenza, ospiti della Cooperativa “Il Segno” fondata da una suora bergamasca con alcune giovani del territorio, abbiamo svolto alcune piccole attività di lavoro manuale e abbiamo avuto anche l’opportunità di conoscere e incontrate moltissime persone.

Con l’aiuto di Giuliana, i volontari dell’associazioni, il don che nella messa quotidiana ci aiutava a rileggere l’esperienza e gli accompagnatori abbiamo svolto diverse mansioni intervallate ad escursioni per conoscere il luogo che ci ospitava.

Una prima attività è stata quella del lavoro nei campi. Partivamo la mattina abbastanza presto per finire prima che il sole diventasse troppo caldo: abbiamo pulito un sacco di filari di pomodori e di peperoni, estirpando principalmente l’erba infestante che poteva dare fastidio alle coltivazioni, abbiamo raccolto i pomodori destinati alla creazione di passate e abbiamo seminato fagioli. Una seconda attività è stata quella del lavoro in un laboratorio di trasformazione degli alimenti. L’obbiettivo era quello, partendo dalla verdura appena raccolta, di pulirla e lavorarla per poi riempire i vasetti ed etichettarli al fine di metterli sul mercato e venderli nei supermercati o direttamente alla gente. Tutto questo nella bottega solidale della cooperativa, situata proprio nella stazione ferroviaria di Fuscaldo.

Insieme a queste attività di puro lavoro abbiamo fatto un pellegrinaggio a piedi al Santuario di San Francesco da Paola, santo al quale i calabresi sono molto devoti. Durante la visita interna ed esterna del Santuario e la celebrazione della messa abbiamo scoperto la sua storia. E ancora, per approfondire di più il luogo in cui ci trovavamo, abbiamo fatto un gioco di conoscenza delle frazioni di Fuscaldo, divisi in quattro gruppi. Alla scoperta della storia di ognuna di esse, delle tradizioni, dei cognomi tipici e di come le persone vivono la loro quotidianità ci siamo divertiti tra selfie con la gente del posto, che si è dimostrata davvero molto accogliente.

Infine, l’attività più toccante e significativa, è stata la testimonianza di due cittadini: il primo ci ha raccontato della sua attività nella guardia di finanza contro la mafia, prima a Palermo negli anni delle stragi ed ora in Calabria; mentre il secondo del rapimento e dell’uccisione di suo padre da parte della ‘ndrangheta che ancora oggi è avvolto nel mistero di numerosi errori giudiziari. È stato terrificante sentire come la mafia ancora oggi sia inserita non solo nel traffico di droga, ma anche e soprattutto in modi più subdoli negli appalti e nei grandi affari, coinvolgendo spesso anche le istituzioni.

Penso che grazie a questa esperienza abbiamo non solo rafforzato il nostro gruppo, ma abbiamo messo anche tutti noi stessi nel lavoro, sporcandoci le mani e tentando di metterci davvero in ascolto. E siamo tornati a casa con la consapevolezza che fare del bene agli altri può davvero fare la differenza e che i sogni dei giovani possono cambiare il mondo in cui viviamo.

E come disse Edgar Allan Poe: “Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato.”

Grazie di cuore a tutti quelli che ci hanno permesso di vivere questa esperienza.

 

Alice e Caterina